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Recensioni e considerazioni

Scrivere per se stessi e per gli altri è come lasciare una traccia indelebile della propria presenza. Le idee, i pensieri, le storie, tutt...

[Considerazioni] Piccole donne

Ho letto moltissime recensioni riguardo a questo classico, sia recensioni sul libro, sia recensioni sui vari film, e devo dire che ho trovato molte opinioni diverse e contrastanti fra loro.
Quello che forse mi fa più pensare è come i lettori e le lettrici vedano diversamente il ruolo delle quattro sorelle nei vari avvenimenti. Credo che a tutte e quattro le sorelle sia stato dato il giusto spazio e il giusto peso nella storia, calibrato in base alla loro essenza e alle loro caratteristiche.
E' sempre sotto ai riflettori la figura di Jo che è diversa dal coro e spesso sono state messe in disparte le altre povere sorelle che vanno invece a completare la storia.
Senza Meg non c'è Jo, senza Beth non c'è Jo e senza Amy non c'è Jo; non dico questo per togliere qualcosa al personaggio di Josephine, principalmente ispirato alla vita stessa della scrittrice, ma per sottolineare come il gruppo sia più importante della singola persona.
Probabilmente la figura di Josephine è quello che si discosta dalla normale fanciulla, questa ragazzina un po' brutta, con tanta voglia di essere indipendente e di diventare una scrittrice, ma guardiamo anche le altre.
In quanto figlia maggiore Margaret è tenuta a comportarsi come una signorina poichè viene seguita di più dalla madre, come si legge nel libro la Signora March vedeva già un futuro per lei.
Beth è ritirata nel suo mondo ed è una creatura sensibile, di sicuro non ci possiamo aspettare che faccia tanti capricci come invece fa Amy e non può avere sogni troppo ambiziosi perché ha una natura mite ed è soprattutto umile, come gli fa notare Laurie.
Amy è piccola, deve seguire le altre ragazzine, deve farsi accettare, e al contempo ha fretta di crescere perché vede le sue sorelle maggiori. Pur non essendo cresciuta nella ricchezza, come invece era successo a Margaret, ha gusto per ciò che è bello e di valore ma a poco a poco impara che i soldi e la ricercatezza non sono tutto.

Nel racconto Meg partecipa a due feste, la prima è il ricevimento tenuto dalla signora Gardiner alla sera di Capodanno a cui sono invitate lei e Jo ed è dove conoscono Laurie. La seconda festa è quando Meg è ospitata dalla sua amica Annie Moffat e in questa occasione si atteggia come fanno le altre ragazze e Laurence la riprende.
La figura di Theodore (nome vero di Laurie) è particolare, un ragazzo che prima se ne sta sulle sue e dopo si avvicina alle giovani. Se non fosse stato per lui Beth non avrebbe avuto in regalo un pianoforte e Meg non avrebbe incontrato il suo amore, il Signor Brooke.

Se solo Josephine avesse approvato le scelte della sorella maggiore allora la fine sarebbe stata perfetta così come era per concludere il libro in modo definitivo.
 
Filippo Maria
 
Testo scritto da Filippo Maria. Non utilizzabile senza il permesso del sottoscritto.

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